L’uso quotidiano di antibiotici nell’allevamento porta alla proliferazione di batteri resistenti agli antibiotici che possono avere effetti sugli uomini. Secondo il Natural Resources Defense Council (NDRC), nel 2010 “quasi il 52 per cento dei polli allevati testati era stato contaminato con il batterio antibiotico-restistente E. coli.”. La United States Food and Drug Administration (FDA) rileva che gli animali da fattoria consumano l’80% di tutti gli antibiotici – e, con l’obiettivo di favorire una crescita rapida, gli animali sani spesso ricevono antibiotici non necessari.
L’uso massiccio di antibiotici ha un costo alto per i consumatori, che possono ammalarsi a causa dei batteri ad essi resistenti. Secondo il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), il costo in eccesso per il sistema sanitario negli Stati Uniti, causato dalla resistenza agli antibiotici, si può stimare sui 20 miliardi di dollari all’anno. Nel 2011, le persone hanno passato 8 milioni di giorni in più negli ospedali a causa di queste infezioni. Il CDC stima altri costi per la società, come i salari persi per i giorni extra passati negli ospedali e le morti premature, che ammonterebbero a 35 miliardi di dollari nel 2011.
Food Tank presenta 20 organizzazioni che stanno lavorando per promuovere l’utilizzo di antibiotici, importanti per la salute, nel campo medico:
AWA è un’etichetta alimentare dedicata a prodotti animali che garantiscano i più alti standard di cura degli animali e dell’ambiente. L’organizzazione, fondata nel 2006, esige che i suoi agricoltori non facciano uso quotidiano degli antibiotici per la salute degli animali e supporta i piccoli agricoltori nel fornire agli animali l’accesso al pascolo.
Lanciando campagne per chiedere ai retailers di bloccare le vendite di carne prodotta negli allevamenti con l’utilizzo di antibiotici, il Center For Food Safety spera di portare a un cambiamento sostanziale, coinvolgendo i consumatori. L’organizzazione, inoltre, promuove la consapevolezza sull’uso degli antibiotici in agricoltura attraverso la pubblicazione di articoli e di post sul proprio blog.
Center for a Livable Future at the Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health (CLF)
CLF contribuisce alla realizzazione di ricerche condivise sulla produzione animale industriale e si batte per limitare l’uso degli antibiotici al trattamento medico. Ricerche condotte dal centro e supportate da dati industriali hanno dimostrato che l’uso di antibiotici per promuovere la crescita del pollame non è economicamente vantaggioso.
Center for Science in the Public Interest (CSPI)
L’Antibiotic Resistance Project di CSPI ha l’obiettivo di educare i consumatori e portare all’azione i cittadini preoccupati per la situazione. Il progetto ha portato alla formazione della coalizione Keep Antibiotics Working per promuovere l’acquisto di turni e di politiche che promuovano l’uso non terapeutico degli antibiotici.
Environmental Working Group (EWG)
EWG analizza gli ultimi dati governativi sull’uso antimicrobico e sui trends di consumo. Nel 2013, il gruppo ha pubblicato “Meat Eater’s Guide to Climate Change and Health,” che include al suo interno un rapporto completo sulla carne e gli insetti. Il gruppo continua ad impegnarsi per un uso più responsabile degli antimicrobici e per scoraggiare l’uso degli antibiotici nel nutrimento animale.
La Campaign to Save Antibiotics di Food and Water Watch individua soluzioni di successo messe in pratica e coinvolge le comunità locali nell’impegnarsi per favorire cambiamenti nell’uso degli antibiotici. I consumatori interessati possono partecipare attraverso il sito del gruppo firmando una petizione per limitare gli antibiotici o rimanendo aggiornati con i post sull’argomento.
Creato nel 2012, Food Policy Action tiene informati i cittadini sulle votazioni dei politici eletti e pubblica schede legate alle politiche alimentari. Il gruppo dà visibilità a leggi relative agli antibiotici in agricoltura e ha dato il via a una petizione per chiedere al Congresso degli Stati Uniti di lasciare gli antibiotici fuori dalla carne.
Friends of the Earth International
FOE ha pubblicato “Guide to Avoiding Factory–Farmed Meat and Dairy” per aiutare i consumatori in tutto il mondo a scegliere prodotti cresciuti senza antibiotici. La Good Food Campaign di FOE cerca di educare i consumatori alla resistenza antimicrobica e ai problemi associati all’uso degli antibiotici nell’alimentazione animale.
The Humane Society of the United States (HSUS)
L’HSUS si è impegnato per bandire l’uso di antibiotici non terapeutici nell’agricoltura sui campi dove vivono gli animali, realizzando un report sulle implicazioni di questa pratica per la salute umana e pubblicando statistiche rilevanti.
Institute for Agriculture and Trade Policy (IATP)
Il programma Healthy Food Action di IATP si configura come un network nazionale di professionisti della salute che lavorano per portare consapevolezza e si impegnano per un sistema alimentare più sostenibile. 795 professionisti dell’alimentazione di Healthy Food Action e Health Care Without Harm hanno recentemente inviato una lettera al presidente Obama per chiedere alla Casa Bianca di incoraggiare la FDA nell’occuparsi della problematica degli antibiotici in agricoltura.
Keep Antibiotics Working (KAW)
KAW è una coalizione di gruppi che si occupano di salute, dei consumatori, dell’agricoltura, dell’ambiente, della società e di altri temi e che sta lavorando per eliminare l’uso inappropriato di antibiotici nella produzione di cibo animale. La campagna di KAW pubblica documenti per i consumatori e lavora per diffondere la consapevolezza della resistenza agli antibiotici.
Meatless Monday non solo invita i consumatori di tutto il mondo a ridurre il consumo di carne un giorno a settimana, ma si batte anche per scelte sostenibili, come l’acquisto di pollo e manzo senza antibiotici. L’organizzazione pubblicizza turni di acquisto di successo e rivela il vero costo che sta dietro alla carne economica, cresciuta grazie agli antibiotici.
Il National Antibacterial Resistance Investigation Net (NARIN) della Cina che gli animali consumano quasi la metà delle 210.000 tonnellate di antibiotici prodotti in Cina e che questa percentuale è in crescita. L’agenzia governativa sta conducendo una campagna per imporre limiti più severi all’uso di antibiotici in agricoltura per cercare di fermare la vivace diffusione di resistenza antimicrobica in Cina.
ReAct – Action on Antibiotic Resistance
ReAct è un network globale indipendente e multidisciplinare basato in Svezia, focalizzato sulla consapevolezza e la lotta alla resistenza antibiotica. ReAct rappresenta un forum di idee e di dibattito e cerca di coinvolgere un’ampia fascia di portatori di interessi, inclusi studiosi, gruppi della società civile e politici.
Robert Wood Johnson Foundation
Fondata nel 1972, la Robert Wood Johnson Foundation è un’organizzazione filantropica statunitense che si occupa di tematiche inerenti alla salute pubblica. La fondazione ha aiutato a finanziare e ha supportato il lavoro di Extending the Cure (ETC), un “Center for Disease Dynamics, Economics & Policy (CDDEP)”, un programma sulla resistenza antibiotica.
Trust For America’s Health (TFAH)
TFAH è un’organizzazione no-profit impegnata nella prevenzione delle malattie negli Stati Uniti, attraverso la ricerca, il sostegno e l’impegno con i politici. TFAH crede nel rafforzamento del sistema sanitario pubblico e ha riconosciuto ufficialmente il pericolo della resistenza antibiotica, raccomandando al governo di intervenire a riguardo.
Union of Concerned Scientists (UCS)
UCS discute i cambiamenti che porterebbe la riduzione dell’uso di antibiotici e l’importanza del Preservation of Antibiotics for Medical Treatment Act (PAMTA) nella regolamentazione industriale.
United Nations Food and Agriculture Organization (FAO)
La FAO, l’agenzia che si occupa di sicurezza alimentare all’interno delle Nazioni Unite, annota l’uso improprio di antimicrobici nei settori dell’allevamento e dell’acquacultura, così come nella produzione di sementi. La FAO si batte per “un unico approccio sulla salute e sulla catena alimentare e sta affrontando la resistenza antimicrobica come una tematica cross-settoriale”.
U.S. Food and Drug Administration (FDA)
La FDA, nel suo ruolo di regolatore governativo dell’alimentazione negli Stati Uniti che si occupa della salute pubblica, ha enfatizzato la minaccia posta dalla resistenza antibiotica. La National Antimicrobial Resistance Monitoring System (NARMS) è un’iniziativa della FDA, iniziata nel 1996, per mappare la resistenza antibiotica dei batteri del cibo, che siano essi provenienti da esseri umani, da prodotti retail o da allevamenti.
World Health Organization (WHO)
La WHO, l’agenzia delle Nazioni Unite dedicata alla salute pubblica globale, ha sviluppato un piano d’azione per combattere la resistenza antimicrobica che include il proprio impegno in un network di portatori di interesse, come punto di informativa sulle politiche e nel supportare la ricerca. La WHO, inoltre, collabora con il World Organisation for Animal Health (OIE) e la FAO per aiutare a determinare qual è il miglior uso degli antibiotici sia nella sanità che nell’industria del cibo.
Il Rappresentante Louise Slaughter (D-NY), un sostenitore da lungo tempo di un uso più responsabile degli antibiotici in agricoltura, ha reintrodotto il Preservation of Antibiotics for Medical Treatment Act (PAMTA) nel marzo 2015. Supporta anche tu il lavoro del Rapp. Slaughter e delle organizzazioni descritte qui chiedendo al rappresentante del tuo Stato di supportare il PAMTA. Firma la petizione QUI!